Debellare il fenomeno degli allacci abusivi e irregolari in ambito non solo idrico ma anche fognario e depurativo.
Con questo obiettivo, Aica ha chiesto al Comune di Agrigento la consegna della banca dati: uno strumento informatico che consente all’Azienda di attivare verifiche incrociate affinché siano individuate le utenze irregolari come, ad esempio, quelle che utilizzano fognatura e depurazione in assenza di regolare contratto idrico o, ancora, le utenze abusive.
“La consegna della banca dati da parte dal Comune di Agrigento – afferma Settimio Cantone, presidente del Consiglio di amministrazione di Aica – ci consente di avere un maggiore flusso di dati utili a verificare le informazioni sui consumi, la regolarità di ciascuna utenza, … e quindi ad avere una bollettazione equa, fluida e coerente con i consumi e di perseguire il principio di efficienza e trasparenza amministrativa. Un’ottima prassi e una intensa collaborazione informatica con il Comune di Agrigento che, auspichiamo, possa essere ripetuta in altri Comuni dell’Agrigentino. Ringrazio l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Micciché e, soprattutto, l’assessore Aurelio Trupia per il prezioso supporto”.
Nei prossimi giorni, dunque, Aica comincerà i percorsi di verifica mirata tra i dati delle utenze in suo possesso e quelli, invece, contenuti nella banca dati del Comune di Agrigento dando il via alle azioni di contrasto all’evasione della tariffa e agli illeciti. Fenomeno, questo, che pesando sul bilancio dell’Azienda, ricade sulle utenze regolari facendo venir meno il principio “pagare tutti per pagare meno”.
“Abbiamo completato la fase operativa cedendo ad Aica i codici di accesso alla banca dati così da avviare i controlli incrociati e stanare gli evasori. Il nostro auspicio – dichiara Aurelio Trupia, vicesindaco e assessore al ramo – è che anche le altre Amministrazioni comunali facciano lo stesso, considerato che la norma lo consente. Non dimentichiamo che i soci di Aica sono proprio i Comuni ed è nel nostro interesse fare in modo che tutti gli utenti paghino quanto dovuto”.