Nel processo tenutosi presso il tribunale di Agrigento, il giudice monocratico Nicoletta Sciarratta ha emesso un verdetto di assoluzione per Salvatore Bellavia, titolare di una ditta di Favara, accusato di omicidio colposo. Il caso riguardava la tragedia che ha portato alla morte di un idraulico durante dei lavori di ristrutturazione in contrada “Scavuzzo”, nei pressi della celebre Scala dei Turchi. La vicenda, datata 2014, ha visto la vittima, un imprenditore nel settore degli impianti idraulici, salire su un ponteggio all’interno del cantiere gestito dall’imputato. L’accusa principale contro il 39enne favarese era relativa alla mancata recinzione del cantiere, asserzione contestata dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Barba. La difesa è riuscita a dimostrare che l’obbligo di recinzione si applica esclusivamente ai cantieri aperti, mentre in quel momento specifico il cantiere era chiuso. Inoltre, è stato sottolineato che tale normativa è volta principalmente alla protezione dei lavoratori, non estendendosi necessariamente agli individui esterni.