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Antonio Palumbo, segretario provinciale di Rifondazione comunista: “Che ruolo ha il consiglio comunale a Favara se la maggioranza vota con leggerezza e contro il parere dei Revisori dei Conti?

Effettivamente che l’ultima seduta consiliare avrebbe destato polemiche e malumori da più parti politiche era inevitabile.

E se i consiglieri di opposizione si sono sentiti depauperati dal loro ruolo istituzionale, ad intervenire anche gli attenti partiti politici. A prendere la parola il segretario provinciale della Rifondazione comunista Antonio Palumbo.

“Ci poniamo delle domande e soprattutto le poniamo alla città e alla classe politica che oggi ci governa. Il consiglio comunale di Favara oggi quale ruolo ha? quali funzioni svolge? chi rappresenta? chi tutela? Domande apparentemente semplici che dovrebbero avere delle risposte altrettanto semplici, ma alle quali non riusciamo a dare delle risposte certe. Ci spieghiamo meglio, l’ultimo consiglio comunale ha mostrato ancora una volta il volto peggiore della politica attuale e non ci riferiamo solo alla pur deplorevole “guerriglia consiliare”, storia vecchia e già vista, che dimostra come in realtà non sia cambiato niente, nè il comportamento della maggioranza consiliare ben guidata da esponenti della “Vecchia Politica”  interni ed organici al Movimento 5 Stelle di Favara, che ha teso un vero e proprio agguato alla ingenua minoranza consiliare ,ormai ridimensionata nei numeri (sembra, infatti, evidente come nelle ultime uscite almeno 2 consiglieri di opposizione si siano dimostrati un po’ troppo accondiscendenti con la maggioranza consiliare). Ciò che veramente stupisce e lascia privi di risposte è la leggerezza con la quale sono stati approvati importanti atti che avranno serie ricadute sulla città e sulle tasche dei cittadini. Si tratta- continua Palumbo- di provvedimenti che benché siano stati portati in aula con i pareri negativi dei Revisori dei Conti, sono stati votati con leggerezza e senza che nessuno si sia sentito in dovere di chiedere spiegazioni e chiarimenti: mi riferisco in particolare al Piano Economico e Finanziario della TARI 2017, un piano di circa 6.200.000,00 sul quale l’amministrazione non ha ancora fornito i dovuti chiarimenti circa i costi e le voci che lo compongono, votato con parere negativo dai Revisori. A questo punto sorgono delle domande: perché tutta questa fretta nell’approvazione di un piano così poco chiaro e che non ha ottenuto il parere positivo dei Revisori? Qual’è il vostro ruolo?  chi tutelate? chi rappresentate? Non meno grave risulta l’approvazione della variazione di bilancio per “Connettività ed Adeguamento Software” una spesa che i Revisori dei Conti hanno ritenuto non in linea con la situazione di Dissesto Finanziario dell’Ente, in poche parole questo intervento non risulta tra le spese indispensabili e quindi non può essere realizzato da un comune in Dissesto; tuttavia, anche in questo caso il Consiglio lo ha votato senza batter ciglio. Inoltre se come si dice tali somme sono già state spese e gli impianti già installati il tutto risulterebbe ancora più grave, poiché significherebbe ammettere che ne i Dirigenti ne tanto meno l’Amministrazione tengono minimamente in considerazione le eventuali decisioni del consiglio comunale. Pensiamo o almeno speriamo che non vi siate spinti a votare questi provvedimenti senza aver avuto rassicurazioni da parte dei Dirigenti e della vostra Amministrazione, tuttavia ci chiediamo quale sia il vostro ruolo in consiglio comunale, quello di semplici ratificatori di volontà altrui o quello di rappresentanti del popolo? Un vero rappresentante del popolo- conclude Antonio Palumbo- avrebbe dovuto rassicurare i cittadini con una articolata e documentata discussione consiliare, del resto è il consiglio comunale il luogo deputato a tale discussione e non il Meetup di Favara; la discussione avrebbe dovuto essere fatta pubblicamente di fronte ai cittadini e alla stampa. Finché mancherà questa trasparenza e dovuta chiarezza nei confronti dei cittadini sorgerà il dubbio sugli interessi che effettivamente intendete tutelare. Né può essere usata come scusante la circostanza che in aula non vi fosse nessuno, in primis perché era presente  la stampa e poi perché se in appena un anno avete già dilapidato l’interesse, la fiducia e la partecipazione della gente evidentemente vuol dire che continuate a sbagliare qualcosa”.