CRONACA Primo piano

AGRIGENTO FRONTE VERDE: ALBERI TAGLIATI PER “CEMENTIFICARE”.

pegasoPANIFICIO CANNATELLO

Ad Agrigento accade tutto e il contrario di tutto come nei classici paradossi pirandelliani. Nella Capitale italiana della cultura per l’anno 2025 abbiamo assistito ad un gravissimo danno ambientale, come un fulmine a ciel sereno a discapito di tutti gli agrigentini. L’abbattimento degli alberi alla Villa del Sole di Agrigento è paragonabile ad un delitto ecologico premeditato e pianificato da tempo e compiuto da una regia occulta organizzata per poter far spazio all’ennesima colata di calcestruzzo. E’ stato distrutto in poche ore un preziosissimo polmone verde in pieno centro, un patrimonio di biodiversità cresciuto lentamente negli anni, ma ormai perso e che sappiamo essere solo oggi di vitale importanza per l’equilibrio dell’ecosistema urbano e per la lotta ai cambiamenti climatici. Chi l’avrebbe mai pensato un’azione del genere, nella città più bella dei mortali, come la descrisse il poeta greco Pindaro, un’azione amministrativa nettamente in contrasto con la proclamazione della giuria di Agrigento a Capitale italiana della Cultura dell’anno 2025 con le motivazioni che iniziano proprio con le testuali parole: “Agrigento assume come centro del proprio dossier di candidatura la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura …” E a proposito di natura ci pare doveroso ricordare che il Parlamento Italiano ha modificato con la Legge Costituzionale del 11/02/2022 gli articoli 9 e 41 della Costituzione riconoscendo la tutela dell’ambiente un principio fondamentale.

Difatti all’art. 9 che recita “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione”, è stato aggiunto “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La Legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali. Inoltre all’art. 41 che riconosce la libertà d’impresa sono stati introdotti dei limiti sancendo che essa non può essere svolta in contrasto con la salute e l’ambiente oltre che con gli altri valori già presenti, utilità sociale, sicurezza, libertà e dignità umana e che, con Legge, l’attività economica può essere indirizzata e coordinata a fini ambientali. Il Coordinamento nazionale di Fronte Verde rimane profondamente colpito davanti allo scenario di un così grave danno ecologico e sociale non unico nel suo genere che si manifesta periodicamente non solo ad Agrigento, ma in tutto il territorio nazionaleSiamo fermamente convinti che tali gesti possano essere riconducibili al fatto che in Italia non esiste una legge per la tutela degli alberi ad eccezione di quelli monumentali, la quale spesso  viene snobbata dalle amministrazioni locali. La terrificante mattanza di alberi consumata in Via Francesco Crispi ad Agrigento, svela una vera e propria avversione in atto per la natura e gli alberi, col pretesto di dichiarare utile ed essenziale per il benessere collettivo un’opera edilizia, nel caso specifico un asilo, di enorme impatto ambientale sul territorio che in realtà cela una parola d’ordine ormai diffusa che è “cementificare”. Esprimiamo, come Coordinamento nazionale di Fronte Verde, solidarietà e vicinanza a tutti gli agrigentini che si sentono rapinati del loro storico spazio verde e proporremmo tale efferata azione per la candidatura al Premio Attila 2024 quale miglior distruzione dell’Ambiente anche se la scelta del nuovo campione non sarà facile davanti ad una platea nazionale ben ricca di potenziali Attila, ma rimaniamo consci del fatto che i Premi vanno dati sul giudizio dei fatti e non sulle belle parole. Sono tanti i comuni italiani sprovvisti di un regolamento per la tutela del verde pubblico e privato. Accenderemo i fari su questo buio legislativo sensibilizzando i parlamentari nazionali sull’emergenza del delicato tema di salvaguardia e tutela del territorio e degli alberi in primis, affinchè venga corretto il diffuso vizio nazionale di tagliare gli alberi nostri aviti amici. Riteniamo sia necessaria la netta inversione della sproporzione tra i tagli e la messa a dimora degli alberi che purtroppo oggi è nettamente a favore dei tagli e non ci  stancheremo mai di dire che necessitano nuove politiche e risorse a favore di nuove piantumazioni.

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