Il deputato Ars Giovanni Di Caro chiede la convocazione di una commissione Ambiente straordinaria e urgente a tutela dei consumatori.
“Non siano i cittadini dell’Agrigentino a pagare i debiti e i fallimenti accumulati da chi ha chi ha gestito il servizio idrico. Oltre ad opporci alla delibera dell’assemblea territoriale dei sindaci dell’ambito idrico che intendono spalmare i debiti pregressi con fatturazione a conguaglio nelle bollette dell’acqua degli agrigentini, abbiamo chiesto la convocazione urgente della commissione Ambiente all’Ars con il dirigente generale del dipartimento acqua e rifiuti della Regione Siciliana Calogero Foti e i responsabili del servizio idrico dell’Agrigentino”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro che, accogliendo il grido d’allarme delle associazioni dei consumatori, si oppone alla delibera dell’assemblea Territoriale Idrica di Agrigento che prevede una fatturazione tariffaria a conguaglio con valore retroattivo per i cittadini di Agrigento. “Con la delibera n. 1 del 16 febbraio 2021 – spiega Di Caro – l’ATI, ha deciso quale sarà la decorrenza degli arretrati relativi agli aumenti derivanti dalle nuove tariffe: ovvero il primo gennaio 2019, dando pertanto un valore retroattivo. In pratica vogliono ripianare i buchi di bilancio di Girgenti Acque con conguagli retroattivi dei canoni idrici in piena pandemia. Una scelta scriteriata anche da un punto di vista legislativo dato che l’articolo 1 comma 169 della legge 296 del 2006 prevede che ‘gli enti locali deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. Dette deliberazioni, anche se approvate successivamente all’inizio dell’esercizio purché entro il termine innanzi indicato, hanno effetto dal 1°gennaio dell’anno di riferimento’. Insomma una delibera che non sta né in cielo né in terra alla quale ci opponiamo fermamente nella totale tutela degli interessi dei cittadini che non possono subire la gestione allegra del servizio idrico dell’Agrigentino” – conclude Di Caro.