Politica Primo piano Sicilia

Conoscere per capire e saper scegliere, nel voto per eleggere i prossimi Deputati (prima parte)

pegasoPANIFICIO CANNATELLO

Domenica 4 marzo, e solo domenica, di quest’anno si voterà per le elezioni politiche 2018, cioè per il rinnovo di Camera e Senato.

Cominciamo col dire che si voterà con una nuova, complicata, legge elettorale: il Rosatellum, che prende il nome del capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato.
La nuova legge elettorale presenta un sistema misto: una parte dei parlamentari verrà eletta nei collegi uninominali come era con il Mattarellum, e un’altra parte con le solite liste bloccate dove i ‘capi’ dei partiti piazzeranno i propri uomini, che possono essere eletti solo nelle liste bloccate e dove prevale l’ubbidienza più che la preparazione e la competenza.
L’assegnazione di 232 seggi alla Camera e di 116 seggi al Senato è effettuata in collegi uninominali, in cui è proclamato eletto il candidato del collegio più votato.
L’assegnazione dei restanti seggi delle circoscrizioni del territorio nazionale (386 e 193, rispettivamente per la Camera e per il Senato) avviene con metodo proporzionale in collegi plurinominali in cui sono proclamati eletti i candidati della lista del collegio plurinominale secondo l’ordine di presentazione decisa dal proprio partito, nel limite dei seggi cui la lista abbia diritto proporzionalmente ai voti ottenuti.
La scheda è la stessa per la Camera e il Senato.
Come si vota?
Al massimo (attenzione: di meno si di più no perché la scheda sarà annullata) sulla scheda si possono fare due segni.
Si può barrare il nome del candidato, o del simbolo, al collegio uninominale e poi si può scegliere una delle liste che lo appoggia.
Non si possono votare liste diverse da quelle che appoggiano il candidato.
Inoltre si può votare una lista, ma non potete scegliere a quale candidato di quella lista far arrivare il vostro voto.
Se tracciate solo un segno su uno dei partiti, votando quindi per la parte proporzionale, il vostro voto sarà esteso anche al candidato sostenuto da quel partito al collegio uninominale.
Se invece barrate soltanto la casella del candidato uninominale il voto sarà distribuito tra le liste che lo appoggiano in proporzione alle preferenze ricevute dalle liste stesse.
Le soglie di sbarramento sono diverse a seconda che una lista corra da sola, come ad esempio il Movimento 5 Stelle e il partito di Grasso: liberi e uguali, o sia invece in coalizione, come PD-Lista Lorenzin o Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia.
Per le liste che corrono da sole, la soglia è al 3 per cento dei voti validi a livello nazionale; per le coalizioni è al 10 per cento, sempre dei voti validi, con la condizione che almeno una al suo interno superi il 3 per cento.
All’interno delle coalizioni, poi, si contano ai fini della distribuzione dei seggi, tutti i voti dei partiti che superano l’1 per cento.
Le coalizioni elettorali non sono vincolanti per formare il governo, le quali, poi, possono essere diverse per formarlo.
Si dovranno eleggere 630 Deputati e 315 Senatori così ripartiti:
Camera: 225 nei collegi uninominali;
386 nei collegi plurinominali;
12 estero;
6 Trentino Alto Adige;
1 Valle d’Aosta
Senato: 109 nei collegi uninominali;
193 nei collegi plurinominali;
6 estero;
6 Trentino Alto Adige;
1 Valle d’Aosta
La Sicilia dovrà eleggere 52 deputati e 25 senatori così distribuiti:
19 deputati e 9 senatori col sistema maggioritario, cioè nei collegi uninominali con un solo candidato per partito o coalizione dove sarà eletto il più votato del collegio;
33 deputati e 16 senatori col metodo proporzionale, cioè nei collegi plurinominale con più candidati nella lista ma che non si possono scegliere perché saranno eletti nell’ordine di posizionamento nella lista, in funzione di quanti ne scatteranno proporzionalmente.
Quindi la Sicilia eleggerà in totale 52 Deputati e 25 Senatori.
Ho voluto dividere in due parti questo articolo per evitarne l’eccessiva lunghezza, in questo odierno troverete come si vota e quanti ne eleggeremo. Nel secondo, che pubblicherò dopo due giorni, troverete i collegi e i comuni interessati inseriti negli stessi, per una panoramica d’insieme Spero di aver fatto cosa utile ai cittadini che ne vorranno sapere e capire di più sia come si vota sia i territori interessati.
Chiudo col mio invito personale a recarci, quanti più cittadini possibile, alle cabine elettorali per scegliere noi, tutti insieme, chi debba governarci e non delegare il voto solo a chi sceglie di scegliere.
Il voto oltre ad essere un diritto è anche un dovere.

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