Giuliano Pisapia, l’ex sindaco di Milano, si tira fuori e ritira il suo campo progressista dal panorama politico.
Verrebbe da dire “finalmente” ma non per non essere offensivi, non intendiamo dire che finalmente si ritira dalla competizione elettorale, ma ci riferiamo che finalmente Pisapia ha deciso qualcosa.
Pisapia, che io definirei “il temporeggiatore” termine di epoca romana, dopo mesi e mesi di tentennamenti tra andare a sinistra del Pd e allearsi con questo, tra il dichiarare di essere alternativo al PD, e poi qualche giorno dopo sostenere di volere fare squadra con lo stesso, ecco appunto finalmente una decisione totalmente diversa: ha deciso di ritirarsi dall’agone.
Pisapia dichiara “non siamo riusciti a cambiare il centrosinistra” e continua “Oggi dobbiamo prendere atto che non siamo riusciti nel nostro intento”.
Finisce oggi così una telenovela che si era trascinata per mesi e mesi con atteggiamenti, ma anche con dichiarazioni, ondivaghi tra il Pd e la sua sinistra, certamente frutto della composizione dirigenziale di campo progressista.
Infatti come si poteva conciliare la politica di un uomo che proviene dalla sinistra estrema: Pisapia, e invece il suo vice di provenienza democristiana, con 5 legislature alle spalle, che mai nulla ha avuto da spartire con la sinistra: Bruno Tabacci?
Ma ovviamente era un’accoppiata, non voluta dal destino cinico e baro, ma da loro stessi creata, e verrebbe da dire chi è causa dei suoi mali pianga se stesso, ma ovviamente ci sarà anche dell’altro.
Mentre gli ex Sel hanno deciso manovre di avvicinamento a Piero Grasso e alla sua lista Liberi e Uguali, le altre anime, Verdi, Centro Democratico e Civici sembra daranno vita ad una loro lista a sostegno del PD.
Ma come si dice, le “disgrazie”, permettetemi l’ironia, non arrivano mai da sole, ecco che a questa fa eco un’altra notizia politica che sicuramente metterà in crisi l’elettorato italiano.
Angelino Alfano, leader di AP e attuale ministro degli esteri, annuncia a sorpresa “non mi ricandido alle politiche” decisione, a quanto sembra, comunicata all’attuale Presidente del Consiglio e non al Segretario del PD Renzi.
Cosi anche la lista centrista che doveva comporre la coalizione attorno al PD rischia di naufragare.
Ma anche qua la decisione sembra dovuta a diatribe interne dovute a posizioni alternative per l’alleanza alle prossime elezioni politiche.
Infatti già una settimana fa, non avendo trovato la quadra, avevano rinviato la decisione, appunto a questa settimana. Note sono le posizioni dentro, l’ex NCD oggi AP, alternativa popolare, da una parte Formigoni e Lupi schierati per l’alleanza con il centro destra, cioè con Berlusconi, e dall’altra invece la Ministro Lorenzin e lo stesso Alfano che spingevano per l’alleanza con il PD di Renzi, il risultato a quanto pare sono la decisione del Ministro degli Esteri di non candidarsi.