Giorni di botta e risposta sulla questione della nomina a revisore responsabile al Voltano S.p.a del dott. Rossano Castronovo, marito dell’assessore al comune di Favara Crocetta Maida.
Dopo la risposta della sindaca Anna Alba, che in verità non ha sanato nessuno dei quesiti a Lei rivolti, ma mettendo in mezzo altre situazioni non tanto legate alla questione principale, risponde alle parole a lui rivolte l’on. Giovanni Panepinto, “colpevole” di aver presentato un’interrogazione all’Assessore per le autonomie locali nel quale chiede se non fosse necessario “avviare una ispezione amministrativa (…) al fine di ripristinare la legalità” nei comuni di Favara e Porto Empedocle. Di seguito il post pubblicato su Facebook.
“Gentilissima signora Anna Alba, mi permetta alcune considerazioni sul suo post ultimo sulla nomina dei revisori della società Voltano SPA sulle mancate risposte all’interrogativo che ci stiamo ponendo, ovvero se è lecita e legittima la nomina dei revisori dei conti. Nella mia interrogazione indico puntualmente la presunta violazione di norme del Testo Unico degli Enti Locali e del codice civile, sul fatto che parenti degli amministratori non possono assumere la funzione di organo di controllo contabile in società partecipate. Elude la risposta e attacca il ventilatore per spruzzare un pò di fango su di me. Diciamo che è un classico ed è nello stile del vostro movimento. Penso a quando da bambini nelle liti in assenza di argomenti l’ultima frase era” Buttana di to ma “. Io ritorno a pregarla da sindaco ed da avvocato a rispondere alla domanda: “ritiene o meno che siano state violate le seguenti norme: comma 3 art.236 TUEL, comma 1 art.236 TUEL e art.2399 codice civile?”. Basta una semplice risposta. Inoltre alla dottoressa Carmela Russello, che è stata una mia preziosa collaboratrice chiedo, (conoscendo la sua indole all’ approfondimento normativo e giurisprudenziale), se ritiene di potere esercitare il ruolo di controllore e controllato. Anche questa è una semplice domanda. Il tenore della sua risposta, signora Alba, è un pò triste. Le spiego le ragioni. Ritengo che sia stata aiutata, perché è una formulazione che serve anche a qualcosa altro. Per esempio ad impedire qualunque controllo o verifica di atti che la sua amministrazione e la struttura a supporto della sua sindacatura adottano. È un chiaro messaggio vista la forza di fuoco spiegata. Qualora questa supposizione mia di volermi intimidire o intimidire il PD per non esercitare l’attività democratica di vigilanza e controllo fosse vera, si sbaglia e di tanto. Lei richiama un processo in corso per la nomina di sodali politici in ruoli dirigenziali. In effetti sono sottoposto a giudizio insieme ai sindaci Cacciatore, Frisco e Alfano e un ex sindaco. In Sicilia è notorio che chi si occupa di rifiuti e acqua rischia tanto. Noi abbiamo difeso una gestione ” pubblica” di una discarica. Fiduciosi nella magistratura aspettiamo. Sono tra i primi deputati prosciolti dal reato di peculato. Ma chi ha collaborato con Lei nella stesura del suo delicato post, non ha avuto tempo di verificarlo e avvisarla. Sul famoso rapporto dei carabinieri del dicembre 2007, nato da una delle tante lettere anonime di cui sono periodicamente e costantemente oggetto, sono passati dieci anni cara signora Alba. Conosco l’origine e la ragione della diffusione nel 2011 di quel rapporto. Un violento scontro dentro il mio partito, con pacco bomba in regalo. Un pò come ha fatto Lei o chi per lei con il suo post. Sull’acqua, signora Alba, a seguito del mio impegno a difesa della gestione pubblica del servizio idrico, “altri” hanno pensato di richiamare sempre il famoso rapporto del 2007, in un giornale on line nazionale. Come vede è ricorrente ed è un classico. Ho messo in sicurezza le sorgenti dei comuni montani e, anche qualche sindaco che non mi ama, ha fatto il copiato. Continuerò a fare battaglia contro tutti i governi e la lobby per la privatizzazione del servizio idrico, perché l’acqua deve essere pubblica e costare poco anche all’ ingrosso (veda i miei interventi su Siciliaque). So che il PD di Favara e il suo gruppo consiliare le porrà una questione su una sua sbadataggine relativamente all’ acqua e a chi non può permettersi di pagarla così cara. Lo faranno Laura Mossuto Carmelo Vitello e il PD favarese. Per concludere e reiterare a Lei e alla dottoressa Russello le superiori semplici ed elementari domande, mi ha fatto piacere constatare che non avete trovato nulla da accusarmi per il mio operato di segretario e direttore generale del comune di Favara. Come sa bene un suo collaboratore il dott. Giovanni Di Caro, che mi onoro di avere promosso a responsabile della rete informatica, mi inspiro a valori che vanno a tutelare la res pubblica e non sono facilmente impressionabile da ogni genere di minacce. Un saluto, mi permetta, a un galantuomo Mimmo Russello”.