Sui social è tutto un dibattito, favorevoli, contrari e pensino tolleranti e intransigenti.
L’esito delle nomine al collegio dei revisori del Voltano confisca l’attenzione dei navigatori web piu’ della scadenza imu e tasi che com’è noto non passa inosservata.
La risposta alla domanda se ha fatto bene la Sindaca a scegliere il metodo decisionista piuttosto che l’avviso pubblico con selezione dei curricula, non può bastare .
Interrogare il M5S sul perché ha sostituito al metodo partecipativo quello decisionista incorrendo negli strali degli elettori, simpatizzanti, avversari ecc…non risponde al quesito fondamentale che brutalmente in altri casi avremmo detto: chi dirige il movimento? C’è un garante che non è ancora una figura pubblica e che indirizza l’azione amministrativa favarese anche a costo di scatenare frizioni nello stesso movimento cittadino?
Solo cosi puo’ spiegasi una legittima decisione di sospendere il metodo eletto a sinonimo di democrazia con l’altro decisionista che attesta la responsabilità delle scelte dell’amministrazione nella democrazia rappresentativa.
In fondo è quello che è avvenuto a GENOVA quando il garante ha sovvertito l’esito delle comunarie.
Appunto una assunzione di responsabilità della guida riconosciuta. Allora la domanda è questa: c’è una guida riconosciuta a Favara oppure siamo nella fase preelettorale dove chi puo’ si mette avanti nel lavoro di neutralizzare i concorrenti interni attraverso il piazzamento strategico di donne e uomini in posizioni utili in futuro?
Delle due l’una o si sono convertiti alla democrazia rappresentativa e quindi il bilancio dell’attività difficile nel governo della cosa pubblica dovremo farlo piu avanti oppure è in corso una fuga in avanti di taluni anche a costo di qualche perdita nella platea dei fondamentalisti perché non capiscono la complessa arte di governare e continuano nella romantica nozione dell’uno vale uno.
Questo ci aspettiamo di capire senza criminalizzare, superando il rancore sociale diffuso a piene mani al posto di una ragionata analisi dei problemi favaresi e di una direzione di marcia per una visione complessiva del futuro della città ampiamente condivisa, meglio se attraverso proposte alternative, ma pubbliche.