Fabrizio Tinaglia: le nuove scoperte su memoria e apprendimento riaprono un dibattito sempre attuale e molto utile anche alla scuola d’oggi. Dopo le precedenti interviste, che a moltissime persone son piaciute tantissimo e sono state anche molto ricercate sui siti web, continua quindi la nostra discussione con il filosofo ed esperto di neuroscienze Fabrizio Tinaglia.
Alcune interviste sono state anche tradotte in inglese.
Il nostro illustre concittadino Tinaglia ha il privilegio di far parte del gruppo ristretto di studiosi di alto livello che possono vantare tra le loro opere libri adottati anche all’estero, per esempio in America da parte di alcune importanti università quindi anche istituti di ricerca di altissimo livello sempre tra i primi posti in classifica nel mondo come livello scientifico. Per questo ed altri motivi Tinaglia ha ricevuto molti complimenti da parte di importanti studiosi ma anche da parte di gente comune. “In questo periodo sono stato contattato da alcuni studiosi per uno scambio di opinioni su pedagogia, psicologia e neuroscienze. Alcune nuove scoperte infatti hanno riacceso il dibattito sulla memoria umana e sull’apprendimento, cellule cerebrali identificate da poco infatti hanno riaperto un nuovo studio sull’argomento. Gli articoli scientifici vanno anche selezionati per avere un quadro chiaro della situazione. Anche per questo motivo sono stato indotto a scrivere alcuni articoli scientifici tenendo conto delle nuove scoperte scientifiche in questo settore. In linea di massima il lavoro scientifico procede bene, sono molto impegnato con il lavoro ma trovo anche il tempo, spesso la sera molto tardi, per completare alcuni articoli scientifici. Inoltre sto rivedendo anche un libro che ho completato poco tempo fa. Voglio aggiungere alcune novità. Anche alla luce di queste nuove scoperte scientifiche quindi io penso che il Cognitivismo va compreso bene nella sua essenza, ne ho parlato e scritto in passato anche in alcuni scritti scientifici. Oggi arriva la conferma del ruolo importante del Cognitivismo nella formazione. Gli studi sul cervello e sulla mente umana sono ancora in corso ed altri obiettivi si stanno analizzando. Da anni mi occupo di neuroscienze e dell’intreccio che si viene a creare con la pedagogia e con la filosofia. Sono studi molto difficili, spesso pieni di termini tecnici non sempre facili da capire se non si possiede una solida cultura scientifica di base. Ho letto i libri dei più grandi studiosi e neuro scienziati della storia e devo dire che molte cose sono ancora attuali. Le ricerche vanno avanti sempre ma sono costruite su solide basi lasciate da questi grandi studiosi, sia grandi filosofi sia grandi scienziati. Inoltre possiamo affermare con certezza che il processo che porta alla conoscenza di base tende a consolidare alcune nostre convinzioni che ci portiamo dal nostro stesso passato e tramite processi mentali molto complessi troviamo elementi di conferma anche nel nostro agire quotidiano. Quindi i tanti intrecci tra i vari percorsi e tra i vari metodi della pedagogia e della psicologia vanno riletti oggi con molta attenzione, quindi alla luce delle nuove acquisizioni scientifiche e tenendo conto in modo particolare delle varie teorie e dei vari studi che arrivano dai tanti centri di ricerca mondiale. Tutto questo è importante anche per i vari aspetti della vita umana”. Quindi in sintesi? Può entrare nel merito senza tanti dettagli tecnici? “Voglio rileggere da altri punti di vista, anche con precisione scientifica, alcuni concetti sempre presenti in società e che coinvolgono quindi direttamente ed indirettamente anche la scuola oltre che la società stessa.
In psicologia e pedagogia infatti un elemento da rivalutare con studi e ricerche nuove è l’apprendimento. Questi nuovi studi vanno anche in questo senso. Partiamo dal concetto che il nostro comportamento è basato su tante variabili anche quotidiane, l’apprendimento è anche un processo che deriva da una nuova esperienza che abbiamo fatto o che abbiamo visto fare ad altri. Anche i sentimenti sono coinvolti e non c’è vero apprendimento senza l’unione di vari fattori psicologici. Deriva soprattutto dalle esperienze di vita e dalle singole attività del soggetto. Teoria e pratica sono legate da numerosi meccanismi. Tutto quello che noi facciamo, in definitiva la nostra esperienza, anche quella quotidiana quindi, agisce in modo significativo sul nostro cervelloe sulla nostra mente, sulle nostre connessioni neuronali e quindi sul nostro comportamento. Il cervello dei bambini in particolare è affidato alle cure dei genitori fin dalla nascita e così il bambino diventerà un uomo (o donna) completo se il lavoro sarà fatto nel modo migliore. L’insegnante a scuola poi completerà in parte il lavoro iniziato in famiglia.
La pedagogia e le neuroscienze trattano questi argomenti in modo più approfondito naturalmente, io cerco di presentare questi aspetti scientifici in modo chiaro e semplice. Io penso che la memoria umana può sempre migliorare. La memoria è sempre la principale tra le alte funzioni del cervello umano, quindi con attenzione bisogna coltivarla nel modo giusto, memorizzare infatti è un processo anche selettivo e quindi addestrare il cervello e la mente con le giuste nozioni fin dall’infanzia è di fondamentale importanza. La scuola è molto importante anche da questo punto di vista. Dovrebbe essere un obbligo educare bene perché i vantaggi non sono solo per il singolo individuo ma anche per l’intera umanità. Alcune ripetizioni sono utili ed importanti per la memoria umana proprio perché permettono di ripassare concetti che spesso abbiamo dimenticato e che invece è importante riprendere per fare poi il giusto collegamento tra i vari studi scientifici. Proprio come quelli attuali. Tanti studiosi concordano su questi aspetti, che riguardano l’apprendimento in generale”.