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La Pro Favara: un gruppo di uomini veri e una stagione straordinaria

pegasoPANIFICIO CANNATELLO

La Pro Favara, ha concluso la sua stagione con un risultato straordinario, arrivando terza in classifica e qualificandosi per i playoff d’eccellenza. Nonostante la sconfitta contro Enna nell’ultima partita in trasferta, il direttore sportivo Tino Longo ha elogiato il suo gruppo di uomini veri per aver giocato senza paura e aver dato il massimo durante l’intera stagione. Longo ha anche sottolineato il grande lavoro di squadra e la coesione del gruppo, che ha permesso alla Pro Favara di riportare l’entusiasmo in città e di avere un grande seguito di tifosi. Il direttore sportivo ha espresso la sua gratitudine alla società, ai dirigenti, ai collaboratori, ai tifosi, alla famiglia Restivo, allo staff tecnico e ai giocatori per il loro impegno e dedizione alla squadra. La stagione della Pro Favara rimarrà nella memoria di tutti coloro che hanno seguito la squadra e dimostra che, con lavoro di squadra e impegno, si possono raggiungere grandi risultati anche nel calcio dilettantistico.  
Ecco le dichiarazioni del direttore sportivo della Pro Favara Tino Longo: “E’ stata una stagione straordinaria, giocata senza paura da un gruppo di uomini veri. Ci eravamo prefissati un obiettivo in estate: migliorare la classifica dello scorso anno e magari accendere la freccia nella parte finale della regular season per un incredibile e storico sorpasso. Sapevamo della forza di squadre come l’Akragas, la Don Carlo, le due compagini mazaresi, l’Enna, la Nissa, lo Sciacca. Ma quando ho costruito questa squadra sapevo di aver fatto scelte oculate in linea alle richieste della dirigenza, pur rispettando un budget ridotto rispetto ad altre società. Siamo stati una squadra con l’età media bassa, abbiamo avuto una partenza non ottima, abbiamo avuto un crescendo di risultati, vinto tantissimo in trasferta e magari lasciati punti importanti davanti a squadre che ritenevamo alla portata. Nella finestra di mercato abbiamo ritoccato qualcosa per rendere più competitivo l’organico. Abbiamo presentato un calcio non fatto di tatticismi ma di schemi e belle giocate, apprezzato dai nostri tifosi e da quelli avversari. Abbiamo riportato al “Bruccoleri” l’entusiasmo che non si respirava da tanti anni e la prova è stata la presenza sugli spalti di tantissimi tifosi ed il ritorno di molti tifosi da anni lontano dal nostro calcio dilettantistico. Arrivare terzi e giocare la finale regionale con la corazzata Enna è stato un risultato che ricorderemo a lungo. Chi non ha visto la partita e solo stamattina ha letto il tabellino della gara si sarà fatto un’idea di disfatta ad Enna. Ed invece abbiamo giocato a testa alta, il pallone senza timore della forza dell’avversario, disputando un primo tempo da protagonisti. Noi non siamo stati capaci di trasformare in gol due ottime occasioni mentre l’Enna, da squadra esperiente, ci ha punito al primo svarione e poi approfittato del nostro tentativo di rimettere in parità la partita colpendoci altre due volte. Ha vinto con merito e noi l’applaudiamo. Ma ai miei ragazzi, all’allenatore, allo staff tecnico non possiamo rimproverare nulla. Ma dire semplicemente: grazie!
Ringrazio la società, composta da persone serie e che onorano impegni presi, per la “carta bianca” sempre assegnatami, i dirigenti e collaboratori, i tifosi eccezionali di una piazza che merita il salto solo per questo, la famiglia Restivo responsabile del magazzino, lo staff tecnico che ha coadiuvato il grandissimo lavoro professionale di Gaetano Catalano e nella prima fase da Francesco Tudisco. Un grande grazie al nostro responsabile della comunicazione Peppe Piscopo, con il suo staff, per aver dato visibilità alla Pro Favara in tutte le testate giornalistiche regionali e per le tante iniziative con scuole ed associazioni. Un grandissimo grazie ad uomini veri, i miei giocatori, perché hanno fatto squadra, gruppo e famiglia. Al direttore generale Gino Mendolia dire un semplice grazie è riduttivo. E’ stato il mio inseparabile compagno di viaggio quotidiano nella gestione dello spogliatoio e della logistica, permettendo di far vivere serenamente a Favara l’intero organico. E adesso prendiamoci qualche settimana di vacanza meritata.”

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