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Favara. Piscina comunale. L’amministrazione cerca altre 8 unità tra il personale dipendente per allungare il tempo di fruizione dell’impianto. Le domande scadono domani

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C’è tempo fino a domani per manifestare la disponibilità per essere assegnati al miglior funzionamento della piscina comunale, riaperta a fine aprile. L’invito è rivolto ai dipendenti comunali a tempo determinato appartenenti alla categoria “A” e al personale in convenzione Asu. La finalità è quella di prolungare l’orario di apertura dell’impianto natatorio di contrada Pioppo aggiungendo, agli attuali 13 impiegati, altre 8 unità. “La riapertura della piscina – spiega l’assessore allo sport Rossella Carlino – ha riacceso entusiasmi e interessi. Non è un caso se abbiamo ricevuto svariate richieste affinché le sei corsie di cui dispone la piscina possano essere fruibili fino a tarda sera”.

In assenza di adesioni volontarie o nel caso di numero inferiore al fabbisogno richiesto, il Comune procederà  d’ufficio tramite sorteggio in presenza del segretario comunale. La domanda di partecipazione, redatta in carta semplice, va indirizzata al gabinetto del sindaco, mediante consegna all’ufficio di Protocollo del Comune.

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La piscina è stata riaperta la mattina dello scorso 28 aprile e ha visto la massiccia partecipazione delle scolaresche di Favara ma anche di atleti di caratura nazionale che si sono esibiti in acqua. “Il nostro impegno – aggiunge l’assessore Carlino – è di evitare che nel futuro possa nuovamente chiudere i battenti come è avvenuto spesse volte nel passato”. Sicuramente non per colpa delle amministrazioni comunali che si sono succedute ma perché il costo di gestione, molto elevato, non era compensato dal prezzo del biglietto di ingresso. Le difficoltà economiche del Comune nel novembre dello scorso anno sono sfociate addirittura nella dichiarazione di dissesto finanziario che ha aperto le porte a una commissione straordinaria nominata dal Ministero degli Interni che avrà il compito, in primo luogo, di accertare la massa passiva per cercare di soddisfare, fin dove si può, quanti vantano crediti nei confronti dell’ente locale.

Ma come si fa ad essere certi che l’impianto non chiuderà più? “Perché è stato apportato un consistente efficientamento energetico – è la risposta della componente della giunta Alba – con la collocazione di ben 2 mila metri quadrati di pannelli solari da parte della società ‘Alaimo Costruzioni’, impresa cosiddetta “Esco” (acronimo di Energy Service Company, ndr), che, soprattutto in alta primavera e in estate, riescono a riscaldare l’acqua a costo zero”. Qualche problema si potrà registrare in inverno allorché il sole sarà coperto dalle nuvole. “In quel momento – spiega Giuseppe Alaimo, titolare della ditta che ha effettuato i lavori energetici – entrerà in funzione un dispositivo alimentato a corrente elettrica con consumi, però, ridotti dell’80 per cento, quindi per una spesa sostenibile”. La ditta Alaimo ha anticipato tutte le spese, pari a 360 mila euro, che cercherà di recuperare nei prossimi 6 anni attraverso lo sbigliettamento.