L’elezione a Presidente del Consiglio Comunale di Miriam Mignemi ha prodotto una coda di commenti e valutazioni politiche che non hanno colto il dato politico di tale evento.
Sommessamente vorrei fare osservare che la sinistra, presente in Consiglio Comunale con tre componenti, descritta come affluente del Rio Grande del centro destra, determina, invece, la scelta del Presidente del Consiglio Comunale. Non quindi portatori d’acqua di uno egemonico disegno politico amministrativo. Al contrario si inserisce nella contrapposizione e nell’Assenza di una politica unitaria, individuando I soggetti con cui determinare la guida che piu’ garantisca un ordinato e coordinato svolgimento dei lavori del consiglio sulle proposte del Sindaco e della Giunta Municipale.
Discutere del battesimo di una nuova maggioranza a sostegno del “comunista” Palumbo appare precipitoso e non riesce a coprire l’evidente incapacità del centro destra di esprimere una linea unitaria e la sua sintesi interpretata da un candidato condiviso.
Non convince l’idea che I Palumbo’s boys avrebbero dovuto astenersi dal sostenere diventerà bellissima e scongiurare una contaminazione corrosiva del buon corso a guida “comunista”.
Non solo perchè la Mignemi bellissima lo è di suo ma anche perchè se fosse veramente di destra aderendo alla destra di Musumeci abbraccia la tradizione della destra sociale che puo non piacere ma che ha riferimenti popolari con cui, in tema amministrativo, non si intravede un agenda con priorità diverse.
Taluni tra I commentatori si ostinano a ricondurre le dinamiche politiche alle dinamiche dei partiti politici che invece a favara sono pochissimi e deboli come dimostra il fiorire di liste fai da te in celebrazione di protagonismi e visibilità.
Occorrerebbe studiare l’esito delle elezioni che da rappresentanza alla frantumazione politica ma indica con chiarezza una guida del comune da cui si aspetta, un ritorno alla politica come sintesi di interessi legittimi e bisogni insoddisfatti, sia pure in condizioni di minoranza in Consiglio Comunale.
E’ stata invocata la collaborazione nell’ interesse della città dopo l’esito del voto amministrativo di cui nessuno sembra pentito alla stato tra gli elettori.
Certo non vogliamo la pratica degli inciuci a lungo praticata ma accordi alla luce del sole tra diversi per governare il paese .
Ma non possiamo continuare a polemizzare come nella canzone del gruppo vocale dei Giganti che molti ricorderanno : me chiami brambilla e fu l’operai ……. Mio padre mette le mie camice e poi mi critica se vesto cosi…… mettete dei fiori nei vostri cannoni.