Favara Politica Primo piano

A Favara il PD si muove

pegasoPANIFICIO CANNATELLO

Quello promosso dal PD domenica scorsa nel giardino della farm a Favara è stato un incontro di alcuni collaudati dirigenti di quel che resta del piu’ vasto popolo democratico che affollava il circolo locale nelle passate elezioni.

Infatti buona parte degli interventi hanno avuto come tema le elezioni amministrative del prossimo autunno per l’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale.
La presenza dell’On. Di Caro M5s e dei rappresentanti di progetto comune con Antonio Liotta e Antonio Palumbo ha segnalato il tentativo in corso del segretario prov.le PD Simone di Paola di mettere insieme queste aree per convergere in una coalizione competitiva che aspiri con buone probabilità a guidare il paese.
Con un centrodestra organizzato e largo,oggi non esistono prove contrarie ,nonostante le divisioni di cui parlano gli “aventiniani” che formano quell’area, la prova elettorale per il campo centrosinistra e/o per partiti e movimenti all’opposizione del Governo Musumeci, per dirla con l’On.le Di Caro, è se fare testimonianza oppure stilare un patto forte dove i protagonisti senza rinunciare all’identità trovano la prevalenza dello stare insieme per vincere piuttosto che restare orgogliosamente soli e perdere le elezioni.
E’ nell’interesse di ognuno darsi una prospettiva vincente: il M5S  ha bisogno di una seconda possibilità che seppellisca nell’oblio l’attuale maggioranza consiliare la cui guida è, o è stata non saprei dire, sua espressione.
Il lavoro di donne e uomini del progetto comune di questi mesi, fatto di studio, approfondimenti, confronti interessanti deve avere una prospettiva gestibile che vada oltre la nobiltà del documento per assumere la funzione di base programmatica di un cronoprogramma funzionale agli obiettivi.
Al PD serve una meta vincente per riallacciare le fila con un elettorato stanco di aspettare il segno della sua esistenza in vita oltre che un nuovo gruppo dirigente piu coeso.
Il rischio che una concezione elitaria, o se volete leninista, della rappresentanza e della conduzione delle soluzioni ai problemi della città, possa impedire una alleanza condivisa per offrire alla città una proposta politica e programmatica alternativa e realizzabile a quella del centrodestra, è incombente nella rigidità delle posizioni che sono apparse ingessate in convinzioni precostituite.
La prevalenza della questione identitaria o della primogenitura ,in tema di politica, forse ha un senso in un sistema elettorale proporzionale nella cui competizione l’identità puo’ avere un peso nell’elettorato. Qui invece serve a perdere un grande occasione per dimostrare una cultura di governo nuova e diversa da quella formata da estemporanee formazioni civiche che a Favara spesso sono un’altro modo di presentare lo stesso piatto politico. C’è l’elezione diretta del Sindaco e un possibile premio di maggioranza. L’esperienza insegna che la minoranza,quando fà la minoranza, senza il consenso di una città sfinita e disillusa, non conta niente.
Quindi occorre aprire qui e ora il dibattito sulle proposte politiche dei due campi per scegliere consapevolmente e responsabilmente il governo della città.
Se il centrodestra sull’aventino aspetta la sintesi dei parlamentari regionali per essere unitari perchè da soli non ci provano, nel centrosinistra rischiano di polverizzarsi anche se ci hanno provato.
Intanto quando il numero dei candidati a Sindaco aumenterà e il risultato al primo turno sarà sfumato ,senza un accordo politico forte, rischiamo il mercato delle vacche. Nulla di quello di che serve in questa città. E nessuno potrà chiamarsi fuori dalla responsabilità di avere sprecato forse l’ultima occasione.

biowoodheater