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Chi farà la sintesi tra gli aspiranti Sindaco a Favara nell’autunno elettorale?

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E’ ufficiale le elezioni per il rinnovo del Sindaco e del consiglio comunale si faranno in ottobre. Il tempo che ci separa da quella data estende la durata della lunga fase preelettorale sotto traccia di cui leggiamo sui social senza poterne apprezzare la bontà dei contenuti proposti dagli “attori “che affollano il teatro politico nella città di Favara.

Contrariamente ad un’opinione diffusa secondo cui sulle condizioni in cui versa la città è stato detto molto se non tutto, la realtà, ad una piu’ accurata attenzione, si presenta diversa.

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Fin qui è stato rilevato l’inadeguatezza della Sindaca e del Consiglio comunale ad amministrare la città: un Comune fuori dal comune come viene vissuta da osservatori esterni la nostra città senza per questo volerne dare un connotato esclusivamente negativo.

Nulla ad oggi segnala se l’esperienza amministrativa ancora in corso stia stimolando, nei protagonisti dell’arena politica, ancora in apnea, la domanda se alla città debba riservarsi una buona attività amministrativa, per come sarà possibile, ovvero la serietà delle sue condizioni non richieda una audace visione di futuro per salire sul treno del recovery plan destinato ai Comuni.

In quest’ultima ipotesi I rumors (che seguono ai movimenti per trovare le intese sul candidato Sindaco), segnalerebbero di incontri con ordini professionali e con categorie portatori di interessi legittimi e rappresentabili, che concorrerebbero alla definizione di una visione di città futura.

Se questo stesse avvenendo avrebbe il difetto di non coinvolgere la piu’ ampia platea possibile dell’elettorato favarese. Un limite che la politica a Favara non piu’ permettersi data la forte astensione registrata a fronte di una rimonta che non puo’ trascurare nessuno dei cittadini chiamati a sostenere il lungo e difficile cammino del rilancio.

Le alleanze elettorali funzionano con guide capaci e una forte condivisione, non funziona l’indicazione di parlamentari che mettono le bandierine nella topografia provincale per scalare il borsino del piu’ forte. La storia recente e meno recente sta li a ricordarcelo.

Un gruppo dirigente che si rispetti trova da se la sintesi e forte del sua coesione coinvolge I suoi referenti su un’idea di città inserità nella complessità territoriale e regionale di sviluppo non come una “colonia” funzionale alla crescita degli “occupanti”.