Una prestazione di carattere, tutto cuore e grinta, di rabbia , di riscatto per le 2 sconfitte maturate con Canicattì e Mazara. Tre gol ed una gara giocata con il coltello fra i denti, in inferiorità numerica per l’espulsione di Giuseppe Marchica, punito in maniera troppo severa con un doppio giallo. È stata la vittoria del collettivo, di Luca Cavallo che punta con coraggio sui giovani, dei reparti amalgamati. La Pro Favara ha concesso solo nel primo quarto d’ora il terreno agli avversari, squadra ben messa in campo, e poi ha preso in mano la partita con una prestazione in crescendo. In vantaggio nel finale del primo tempo con gol dagli undici metri messo a segno da Totò Cocuzza che ha trasformato un sacrosanto rigore su un pesantissimo fallo su Vincenzo Di Ruocco. Il fantasista napoletano ha subìto nella circostanza una forte contusione che ha condizionato il proseguo della gara terminata con anticipo a causa proprio dell’infortunio. Sul vantaggio la Pro Favara è rimasta in 10 ma in campo la differenza non si è vista. Con un uomo in meno Luca Cavallo ha chiamato ad un supplemento di energie i propri uomini e la risposta è stata encomiabile. Dopo una parata decisiva di Daniele Pandolfo, che ha evitato il pareggio ai palermitani, la Pro Favara ha premuto sull’acceleratore andando vicino al gol con Andrea Cava che ha colpito la traversa dalla distanza. Prove generali del raddoppio dello stesso centrocampista con un eurogol su punizione. In pieno recupero il tris di Simone Cammilleri bravo a concretizzare un travolgente contropiede del peperino King. Pro Favara che ritorna nei piani alti della classifica. Ma il triplice fischio finale ha sancito anche la sospensione delle attività agonistiche fino al 24 novembre come da decreto anti-covid emanato oggi dal premier Conte. Si ferma il calcio dilettantistico e rinviati tutti i prossimi impegni. Ad iniziare dal ritorno di Coppa Italia programmato per mercoledì prossimo al “Valentino Mazzola” di San Cataldo. Peccato per questo lungo stop che rischia di raffreddare motore e muscoli di una squadra già a pieni regimi. Ma l’emergenza sanitaria prevale su tutto, paradossalmente a pochi giorni dall’apertura degli stadi seppur a numero chiuso.