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Favara. Accertati oltre 37 milioni di euro di debiti dalla commissione che gestisce il dissesto del comune. I creditori verranno risarciti al 50%

pegasoPANIFICIO CANNATELLO

Sono state 542 le istanze presentate da quanti vantano crediti nei confronti del Comune e trattate dalla Commissione straordinaria di liquidazione nominata dal Capo dello Stato per gestirne il dissesto finanziario decretato nel novembre di due anni fa attraverso un passaggio consiliare. L’importo richiesto ammonta a 37 milioni e 400 mila euro, somma che è già stata ridimensionata dai commissari perché in parte non ammissibile e in parte dimezzata. “Si è deciso infatti – dice il presidente Paolo Ancona, con collaboratori Giuseppe Gaeta e Alessandra La Spina – di pagare i debiti nella misura del 50 per cento tenendoci nei limiti di quelli fissati dalla norma che ci consentiva di muoverci in una forbice tra il 40 e il 60%”.
In base ai calcoli effettuati, allo stato attuale andrebbero in pagamento 11 milioni e 500 mila euro sugli oltre 37 milioni richiesti. Sono stati esclusi i crediti mancanti di pezze giustificative e, comunque, non documentati.
“A breve inizieremo a fare dei pagamenti – aggiunge il presidente della commissione Ancona – nei limiti delle somme di cui disponiamo, circa 250 mila euro pervenuti da attività di riscossione da noi attivate”. Il Comune non ha trasferito alcuna risorsa alla commissione straordinaria anche perché il Ministero dell’Interno non ne ha ancora approvato il bilancio stabilmente riequilibrato su cui aveva chiesto chiarimenti, chiarimenti che sono stati recentemente forniti dalla neo assessore alla Finanze.
Va precisato che il Ministero assegnerà le somme per soddisfare i creditori (somme che andranno restituite) sulla base di un fondo di rotazione per cui più Comuni hanno dichiarato il dissesto nello stesso periodo di quello favarese e meno risorse potrebbero arrivare. “Negli ultimi tempi le dichiarazioni di dissesto sono aumentate – aggiunge Ancona – mentre il fondo di rotazione non è stato implementato”. Tra i più grossi creditori figurano la Gesa Ag/2 che reclama un credito di 6 milioni e 500 mila euro, vari fornitori di energia elettrica, Girgenti Acque e diversi dipendenti comunali per crediti di lavoro che, in quest’ultimo caso, saranno pagati senza la decurtazione del 50%. Sul tavolo della commissione restano alcune istanze da approfondire e da chiarire con gli uffici.

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