Oggi, lunedì 22 luglio alle ore 19.30, si riunisce il consiglio comunale di Favara. La seduta, convocata in seduta ordinaria dal Presidente Salvatore Di Naro, è la seduta successiva al terremoto all’interno del Movimento 5 Stelle, partito che-ricordiamo vista la situazione un po’ confusa che regna al suo interno- rappresenta la maggioranza degli scranni all’interno dell’Assise cittadina. Eppure, questa maggioranza esiste ancora? O meglio, la maggioranza che sostiene la sindaca Anna Alba è sorretta da tutti i consiglieri eletti con il M5S? Facciamo un piccolissimo passo indietro riferendoci solo alle ultime vicissitudini. Il 25 giugno le testate locali pubblicano integralmente la nota stampa a firma del consigliere comunale Carmelo Sanfratello del M5S- ne fa ancora parte- nella quale informa che abbandona la maggioranza che appoggia la sindaca Alba.
“A 3 anni del mandato elettorale ciò che rimane in me è un grande senso di impotenza e il mancato coinvolgimento nelle scelte politiche e nella programmazione (qualora ci sia) da parte dell’amministrazione. La mia è una decisione amara poiché ho creduto fermamente in questa esperienza amministrativa, ma alcune scelte poco trasparenti e i risultati tutt’altro che soddisfacenti hanno fatto venire meno la mia fiducia. Si va avanti con sterili slogan piuttosto che concentrarsi sulla buona amministrazione e su scelte che possono far progredire la nostra comunità. Favara è in piena crisi economica e igienico sanitaria, numerosi sono i segnali di aiuto che i nostri cittadini chiedono a cui non seguono risposte, insomma se non interviene il privato il problema non si risolva. Favara– continua Sanfratello- ha bisogno di essere amministrata, di un sindaco presente in città che informi i cittadini su quale idea di città intende portare avanti, invece ad oggi vi è una totale assenza.
Detto ciò, e ribadendo di ritenermi indipendente da questa maggioranza consiliare che sostiene il sindaco Alba, mantenendo l’impegno preso con i miei elettori voterò ogni provvedimento che riterrà utile per la crescita civile, sociale ed economica della nostra città, oltre a svolgere il mio ruolo di controllo ed a rispettare e far rispettare le proprie prerogative“. Parole pesanti quelle del consigliere Sanfratello con le quali la sindaca Alba- da sempre restia a rilasciare dichiarazioni in merito al suo operato, se non qualche post su Facebook, è chiamata a confrontarsi. E lo fa in una nota diramata il 27 giugno dicendo che “Solo il M5s è titolato a giudicare il mio modo di appartenere allo stesso movimento e mi auguro lo faccia subito per scrivere la parola fine alle congiure. Già l’essere libera dagli attacchi del fuoco amico mi aiuterebbe a lavorare meglio per la mia collettività. Credetemi non ho nulla da rimproverarmi, semmai vivo l’amarezza di una diffusa disaffezione alla nostra Favara. Ecco, quando, a volte, affermo di essere sola e perché lotto contro questa disaffezione che non fa crescere il nostro paese. Un aspetto assolutamente negativo a forma di piramide costruita per non risolvere i problemi e farli arrivare il più complicati possibile sul tavolo dalla sindaca.
Nessuna giustificazione, a me spetta lavorare, piuttosto di cercare difese. A me spetta di tirare le dovute conclusioni a fronte dell’impossibilità di migliorare la qualità di vita della mia collettività. Oggi posso dire che si inizia a raccogliere qualche frutto su ciò che abbiamo seminato e che altro ancora di buono si può realizzare. Lavoro per la città e sono aperta alle critiche per migliorarmi. Sogno la collaborazione di tutti”. E mentre la sindaca Anna Alba sogna la collaborazione di tutti, tre dei suoi assessori si dimettono improvvisamente. Infatti, il 29 giugno Giovanni Sciortino, Rosanna Pecoraro e Pierre Vaccaro rimettono nelle mani della sindaca le deleghe assessoriali. Ancora più pensanti le parole utilizzare dagli ex tre assessori. “Abbiamo messo impegno, entusiasmo, passione ma, purtroppo, è mancato il sentirsi parte di una squadra che perseguiva obiettivi condivisi con determinazione. É mancata in giunta la necessaria sinergia, senza la quale ogni azione diventa un atto isolato, scollegato da un vero e proprio percorso programmatico.
Ciò nonostante abbiamo lavorato con abnegazione, mantenendo volutamente un basso profilo, a dimostrazione del fatto che siamo entrati in punta di piedi con il preciso intendo di abbattere le resistenze e la diffidenza di chi ci vedeva come un imposizione, tanto da avere tal volta la sensazione di sentirci quasi un peso.Convinti che il tempo avrebbe appianato i dissapori interni, ci siamo spesi nell’interesse collettivo avallando, in ogni occasione, l’operato della precedente giunta (vedasi ipotesi di bilancio), sorvolando anche su alcune dichiarazioni pubbliche del sindaco che teneva a sottolineare che eravamo stati messi lì da altri soggetti.
Nonostante tutto, la compattezza dello schieramento di maggioranza spesso è venuta a mancare, e tale disgregamento ha fatto da sfondo al nostro percorso amministrativo, sfociando nelle polemiche degli ultimi giorni che testimoniano in maniera inequivocabile una lotta intestina che non sembra trovare soluzione.(…)Preferiamo liberare le “poltrone” con l’auspicio che il nostro gesto possa favorire un chiarimento interno che porti benefici alla collettività”.
Allora, se sogna la collaborazione di tutti, perchè non è riuscita a collaborare con i suoi assessori? Forse perchè accettando le dimissioni dei tre ex assessori, che non sono mai stati “suoi”, la sindaca si libererebbe dalla presenza dell’on. Giovanni Di Caro che- come è stato affermato dagli stessi ex assessori- è stato tra coloro che ha “segnalato” i nomi dei professionisti in questione? Sembrerebbe, dunque, una sorta di “ricatto” alla quale la sindaca che- permettete, però, di ingenuo ha veramente poco- ha dovuto cedere per garantire stabilità all’interno del Meetup Favarese e, al contempo, maggioranza in consiglio comunale. Tuttavia, dopo 8 mesi, il fantomatico rilancio amministrativo con la formazione della nuova Giunta non solo non c’è stato ma, soprattutto, hanno aumentato gli scontri in seno al M5S. E tra scontri, dichiarazioni ed abbandoni in casa M5S- l’ultimo in ordine di tempo quello di Calogero Pirrera che il 12 luglio lascia la Vice Presidenza del Consiglio Comunale- i consiglieri del Gruppo Misto Chiapparo, Rossana Castronovo, Maglio e Sergio Caramazza hanno protocollato una mozione di sfiducia nei confronti della sindaca. Mozione che- ad oggi- non è stata firmata dagli altri consiglieri dell’opposizione. Sarà perchè è dalla sera del 29 giugno che sono iniziate le “consultazioni” con il gruppo dell’opposizione che ha mantenuto in tante occasioni la maggioranza alla sindaca?Sarà anche per questo che dopo quasi un mese solo un assessore è stato nominato, l’assessore Maria Laura Maggiore con delega al Bilancio( proveniente da Bagheria che già da un bel po’ bazzicava al Comune di Favara) senza la quale non era possibile fare una delibera di giunta e convocare il consiglio comunale? Sarà- forse- che la dichiarazione della sindaca Alba di aprirsi alla città era da leggere, in realtà, apertura alle forze di opposizione? E non sarebbe- e concludo- un altro “ricatto” politico necessario per sopravvivere per questi ultimi- si fa per dire- due anni se i nomi degli assessori saranno da associare ai consiglieri d’opposizione? Nel frattempo il tempo inesorabilmente passa. Tre anni sono passati e l’unica certezza di questa amministrazione è che soffre della sindrome “del non è colpa nostra”. Ed allora…di chi sarà mai la responsabilità…? Di certo, i rimpasti ogni otto mesi aiutano ben poco alla città di Favara e a questa amministrazione che, giorno dopo giorno, sembra passeggiare in equilibrio su un filo di lana.