“Cosa abbiamo fatto di male per essere governati in Sicilia da una classe politica che non vuole recepire le norme sulla trasparenza delle liste elettorali contenute nella legge Spazzacorrotti?”. Inizia così la nota stampa diramata dall’on. Michele Sodano del M5S. E continua affermando che in Sicilia “C’è una brutta notizia sul fronte della legalità e della trasparenza nella nostra regione. Noi Siciliani saremo gli unici in Italia a votare senza conoscere i certificati penali dei candidati a sindaco e al consiglio comunale delle prossime elezioni amministrative del 28 aprile. In tutte le altre regioni invece, grazie alla legge anticorruzione fortemente voluta dal ministro della giustizia Alfonso Bonafede, i candidati dovranno obbligatoriamente pubblicare e rendere noti il proprio curriculum e il proprio casellario giudiziario. Ma il Governo Siciliano, che ha autonomia in materia di enti locali, ha deciso di non adeguarsi alla legge nazionale, impedendo di fatto, a noi cittadini dell’isola, di votare con la piena consapevolezza della persona che stiamo scegliendo per rappresentarci. In una regione dove 4 assessori e 16 consiglieri regionali sono indagati e dove la politica è tristemente vicina a episodi di malaffare, voto di scambio e di corruzione, è scandaloso che il governo di centrodestra guidato da Nello Musumeci non faccia applicare questa norma di trasparenza, proprio qui in Sicilia dove servirebbe di più. Ci si chiede: cos’ha ancora da nascondere la politica siciliana? Indipendentemente da ciò che Musumeci non sta facendo, tutti i candidati del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni amministrative pubblicheranno-conclude l’on. Michele Sodano- il proprio curriculum e il certificato penale come prevede la legge nazionale, ma in questo momento è importante farci sentire, chiedendo a gran voce al governo regionale di recepire le norme nazionali in materia di anticorruzione e trasparenza”.