Apprendo dai giornali che Lei, dovendo rientrare in Sicilia, a seguito del terremoto a Catania, ha dovuto sostenere, a proprio spese, il costo molto oneroso di un biglietto aereo con Alitalia per la tratta Roma-Catania.
Lei si lamentava, aggiungo io giustamente, dell’alto costo di euro 450,00 che Lei ha dovuto pagare di propria tasca per un volo di così breve durata.
Ovviamente, per me, la notizia non è che ha dovuto pagarsi il biglietto di tasca propria, ma la vera notizia è che Lei “ha scoperto”, forse appunto perché ha dovuto pagare con denaro proprio, la esosità del costo che rasenta la truffa.
Lei, sempre giustamente, ha affermato che 450 euro per Roma-Catania equivalgono a metà stipendio di un operaio medio è che, aggiungo io, è assolutamente ingiusto e ingiustificato un costo così elevato; e che con quella cifra, o poco più, ci si va in America.
Ma detto questo, vorrei approfittare della notizia per farle notare, come questa sia una vera e propria speculazione ai danni dell’intera economia siciliana, dei nostri giovani studenti, di lavoratori e professionisti ma anche di chi è costretto a spostarsi per motivi di salute. Corregionali che prima costringiamo ad andare fuori dalla nostra Sicilia, per i più svariati motivi detti sopra, per poi spennarli quando questi vorrebbero trascorrere o le festività o le ferie nei propri luoghi di nascita insieme ai propri familiari.
Ovviamente la prima informazione che voglio darle è che non è la sola Alitalia a praticare queste tariffe, ma sono tutte le compagnie che effettuano voli da e per la Sicilia; tutte, nessuna esclusa, e quindi comprese le low-cost, e se non ti prenoti tre mesi prima sei costretto poi a subire questo trattamento speculativo.
Spero che Lei abbia anche solo l’idea di quanti, soprattutto giovani, ma non solo, nei periodi delle festività come Natale, Capodanno, Pasqua, periodo estivo Luglio-Agosto, sono costretti a subire questi salassi delle compagnie aeree compresa la tanto declamata “compagnia di bandiera”. Sì, sono centinaia di migliaia che ingrassano le casse di questi sfruttatori di nostri concittadini.
La informo come devono sopperire, questi nostri benemeriti concittadini, che portano ricchezze alla nostra povera economia, non potendone sopportare i costi così onerosi, per sottrarsi a questo disumano trattamento. Tutto questo però avviene a spese del loro tempo e delle loro energie.
A titolo di esempio: chi da Milano o dintorni deve rientrare in Sicilia: con l’alta velocità si sposta a Roma impiegando circa 3 ore per percorrere 600 km. Per proseguire poi in pullman fino alla propria città di provenienza, impiegando una media di circa 15 ore “comodamente” seduti in un seggiolino e in meno di un metro quadrato di spazio. Quindi un totale di circa 18 ore di faticoso viaggio ovviamente perché non possono sopportare l’elevato costo economico per un decente volo in aereo. Ormai non si contano più i pullman a lungo tragitto che uniscono la Sicilia a tutte le regioni italiane. Sulle Ferrovie dello Stato nella nostra Regione è meglio stendere un velo pietoso.
Ovviamente il problema per la Sicilia non è solo il disagio a cui costringiamo i nostri cari conterranei, che già di suo sarebbe da provare a risolvere in tempi brevi aumentando la concorrenza o con altre misure, visto che siamo nell’era in cui la mobilità la fa da padrone ed è oramai un indice di progresso e che Lei, per la sua posizione, dovrebbe appunto perseguire per i propri governati.
Un altro grave danno, a causa di questi inspiegabili prezzi praticati dalle compagnie aeree, è quello subito dalla nostra già disastrata economia per il mancato flusso turistico verso la nostra Isola e che dovrebbe altresì preoccupare tutti gli operatori del settore e non solo.
Basti pensare a una normalissima famiglia di 4 persone che dovrebbe spendere 2.000,00 euro per un viaggio di sola andata per la nostra isola, ai quali poi dovrebbero sommare le spese di soggiorno.
Secondo Lei con questi costi la Sicilia dovrebbe incrementare il turismo, il quale dovrebbe essere il traino per le nostre misere risorse economiche e per incrementare l’occupazione che registra percentuali fra le più basse d’Italia?
Presidente Musumeci, questo è solo uno spaccato delle condizioni della nostra terra senza voler parlare di infrastrutture ferroviarie e stradali che senza voler offendere nessuno, dico solamente che non sono certo all’altezza dell’altra Italia. Lei ha promesso che la Sicilia “diventerà Bellissima”, ma come farà a diventarlo se le sue condizioni continuano a restare queste? E all’orizzonte non si intravedono barlumi di cambiamento.
Lei è la massima autorità in Sicilia, credo saprà bene cosa farne di queste doglianze di un siciliano non suo elettore. Grazie per quello che vorrà fare per la sua, la mia e la nostra Sicilia.
- s. Le segnalo un ultimo sopruso, in ordine temporale, ai danni di circa 30 passeggeri perpetrato dalla SAIS che gestisce il traporto con pullman, Agrigento-Aeroporto Catania. Sabato giorno 05 Gennaio 2019, alle ore 02,30, la SAIS, senza né preavviso né avviso, lascia a terra circa 30 passeggeri che dovevano recarsi all’aeroporto di Catania per imbarcarsi per il volo delle 07,15 circa.
Motivo per cui i passeggeri, dopo aver capito che il pullman SAIS non sarebbe partito, (inutile aggiungere che i centralini della ditta erano muti), si sono mobilitati per trovarne uno alternativo a proprie spese. Trovatolo, dopo mille telefonate, riescono a partire alle 04,00 circa. Purtroppo arrivano all’aeroporto non in tempo per il volo prenotato. Quindi hanno dovuto spendere ulteriori 400,00 euro per un volo successivo oltre alla perdita del biglietto prenotato, ovviamente non rimborsabile. Se fossero partiti all’orario previsto delle 02,30 non avrebbero perso il volo con tutte le conseguenze del caso facili da immaginare. Se è arrivato in sede il pulmino noleggiato a proprie spese, perché non è partito quello della SAIS, probabilmente sovvenzionato con soldi pubblici, senza dare per giunta nessun preavviso né tantomeno spiegazioni? Esiste anche una telefonata effettuata verso le 03 30, alla Polizia stradale di Enna, la quale informava che nel tratto Caltanissetta-Leonforte si poteva transitare, anche se erano necessarie le catene o i pneumatici invernali, mentre per il resto del percorso Agrigento-Aeroporto Catania, traffico regolare.
Ecco come trattiamo i nostri corregionali emigranti o eventuali turisti che si avventurano in Sicilia! Magari dopo andiamo a chiedere loro il voto? Senza entrare anche nel merito per dire che come qualche normalissima nevicata blocca il nostro sistema viario! Povera Sicilia, e poveri siciliani, abbandonati a loro stessi senza diritti e garanzie!
Favara, 04 gennaio 2019 Carmelo Castronovo