L’Esa, Ente di Sviluppo Agricolo potrà contribuire con i suoi uomini e mezzi a fronteggiare non solo le fasi post emergenza alluvione, ma sarà al costantemente al servizio del territorio per opere di bonifica, messa in sicurezza, scerbatura, pulizia di cunette, canali di scolo e torrenti. Il governo regionale ha accolto favorevolmente la mia proposta e ora Musumeci metta gli operatori nelle condizioni di lavorare già domani. I comuni di Sciacca e Ribera stanno già operando in questa direzione. Invito tutti i comuni colpiti dall’alluvione a fare istanza alla Regione e alla stessa ESA per richiedere gli interventi degli operatori”. A dichiararlo è il parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro a margine dell’incontro di poche ore fa, con gli operatori dell’Esa, Ente di Sviluppo Agricolo a Villaggio Mosè nell’Agrigentino, appena chiamati ad operare proprio dal governo regionale.
“Ci sono circa 380 lavoratori – spiega Di Caro – che in questi anni sono praticamente rimasti in panchina. Sono operatori che hanno una gran voglia di mettersi a lavorare e che invece in questi anni sono rimasti praticamente inutilizzati per colpa di una politica e di una burocrazia evidentemente folli. Ci sono mezzi come trattori, camion, ruspe, pale meccaniche ed escavatori che si possono utilizzare già domani. Serve solo che il governo regionale – aggiunge il deputato Ars – ci metta i soldi per il carburante. Morale, abbiamo un esercito di braccia e competenze che possono e vogliono dare man forte ai nostri comuni, sia in questa fase di ricostruzione, sia in quella ordinaria della manutenzione”. Nelle scorse ore, il deputato Ars è stato tra l’altro impegnato in una serie di sopralluoghi insieme al deputato europeo Ignazio Corrao nelle aree colpite dall’alluvione. “L’area dell’Agrigentino – aggiunge Di Caro – piange altri due morti, che vanno a sommarsi ai dieci del Palermitano ed ancora ad un medico dispero sempre in quell’area. Abbiamo trovato strade invase da fango e detriti e proprio mentre cercavamo di spostarci da Burgio a Ribera, le nostre auto sono state letteralmente travolte da fiumi di fango, tanto da costringerci ad una sosta di sicurezza a Calamonaci. Le motivazioni di questa condizione difficile, le conosciamo benissimo, dalla mancata manutenzione, al disboscamento dei terreni. Non ci interessa la polemica, ci interessa metterci tutti a lavoro per migliorare le cose” conclude Di Caro.