Politica Sicilia

Il deputato del M5S Di Caro: a Linosa violati i diritti umani.

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Si vive come nel terzo mondo, no ospedale o centro di primo soccorso, Musumeci intervenga

“Anche 7 giorni con una frattura da trattare in un’isola che è dimenticata da tutti. A Linosa, per certi aspetti, si sta come nel terzo mondo e, forse, anche peggio. Chiedete a una donna in gravidanza come vive gli ultimi periodi di dolce attesa o l’angoscia che pervade chi è colto da qualche malore improvviso e può contare solo su un medico generico e a volte nemmeno su quello”. Lo dice il deputato del M5S all’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Di Caro, che ha trascorso un paio di giorni nell’isoletta dell’Agrigentino per toccare con mano i disagi di chi vive sull’isola delle Pelagie.

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“Non esiste un ospedale e nemmeno un centro di primo soccorso – spiega il pentastellato -, c’è solo un medico generico che si limita alle visite e alle prescrizioni di farmaci. Gli isolani mi hanno raccontato di persone che hanno dovuto aspettare anche sette giorni prima di vedersi trattare una frattura all’ospedale di Agrigento, in attesa della nave che gli permettesse di lasciare l’isola. Mi è stato raccontato anche di attese per la nave per Lampedusa anche di 20 giorni, e in casi come questi tutti i programmi vanno a farsi benedire, come quelli di quella studentessa che ha perso la sessione di laurea a causa del mare grosso. Non esistono apparecchiature per fare radiografie – Ma i disagi più grossi sono per le viste specialistiche e anche per le cure odontoiatriche che costringono a lasciare l’isola con direzione Agrigento”. “È assurdo – dice Di Caro – che non si riesca a fare una turnazione anche mensile dei vari medici specialistici. A Linosa, tra l’altro, non esistono apparecchiature per fare radiografie o altri esami strumentali. La Regione non può continuare a girarsi dall’altro lato come se Linosa non fosse territorio siciliano”. Di Caro ha depositato una interrogazione al governo, con richiesta di risposta urgente, e prossimamente chiederà la convocazione in audizione di tutte le parti in causa che possano intervenire per mitigare i disagi della popolazione di Linosa e “garantire il diritto alla salute che attualmente è erogato a singhiozzo”. Di Caro alla Regione chiede maggiori certezze nei collegamenti e il rispetto delle coincidenze con l’aereo e la nave da Lampedusa. Nel frattempo chiede che ai linosani si assicurino condizioni di viaggio “decenti”. “Si ripristini – conclude – il trasporto separato di passeggeri e rifiuti, che attualmente viaggiano assieme, costringendo gli isolani a respirare miasmi nauseabondi che di certo non fanno bene alla salute”.