Successo eccezionale anche all’Isola d’Elba per la presentazione di “Giornalismi- La difficile convivenza con Fake News e Misiformation”, saggio a firma dei proff. Francesco Pira e Andrea Altinier. A darne entusiasta la notizia proprio il prof. Pira raccontando un aneddoto particolare: “La soddisfazione più grande avere tra il pubblico due simpatici turisti tedeschi che studiano italiano. Mi hanno chiesto la dedica sul libro per la loro insegnante della nostra lingua. Erano certi di fare un regalo utile”. Dunque due giornate, a Portoferraio presso MardiLibri lunedì 27 agosto e a Capoliveri martedì 28 agosto 2018, le quali hanno visto una grande partecipazione di pubblico. Gli eventi sono stati organizzati dalla nota libreria elbana e dal Borgo degli Artisti con il Patrocinio del Comune di Capoliveri. Ha conversato nel corso dei due eventi con le giornaliste Antonella Danesi e Lucia Soppelsa. “La guerra alle Fake news è un fatto di civiltà. Anche nel nostro Paese la disinformazione dilaga. Dobbiamo combattere – ha detto con molta convinzione il sociologo della comunicazione – questa piaga mondiale che ha una forte incidenza sulla vita politica, sociale, economica. L’impegno deve essere massimo ogni giorno. Dobbiamo recuperare il nostro diritto dovere di cittadinanza. Un uso consapevole delle nuove tecnologie è la chiave per vincere questa guerra”. Dal pubblico in entrambi gli eventi la domanda d’obbligo è: perché lo Stato non emana una legge per bloccare il fenomeno? La risposta del docente universitario è secca e puntuale: “Il buon giornalismo può vincere sulle Fake News, il giornalismo d’inchiesta. quello di qualità. E poi bisogna lavorare molto sulla formazione e sull’educazione all’uso dei media e per i più giovani anche alle emozioni. Difficile far passare il messaggio – sottolinea Pira – quando negli Stati Uniti il Presidente Trump via Twitter ha annunciato una battaglia contro il motore di ricerca Google che a suo parere trucca i risultati di ricerca”. Secondo il professor Pira le fake news hanno alcune peculiarità che le rendono uno strumento molto potente. Il libro ricerca individua un esagono per rappresentare la forza di questo fenomeno: appeal viralità, velocità, crossmedialità, flusso e forza. Alla domanda rivolto dal pubblico e dalle due giornaliste che hanno conversato con l’autore Pira, Antonella Danesi e Lucia Soppelsa, se si può comunque essere ottimisti il sociologo ha risposto: “Le guerre che si combattono per una giusta causa possono sempre dare dei risultati. Ma dobbiamo recuperare soprattutto il rispetto per l’altro. Troppo odio sul web, troppa violenza. I social possono essere un grande strumento di divulgazione e sono diventati dei luoghi virtuali di vetrinizzazione e scontro, dove si consumano ogni giorno cannibalismi mediatici”.