Parole chiave, dal potere fortemente evocativo come: casa, vita, crescita, abbraccio, respiro e cura, per designare gli aspetti più clamorosi della vita che si fanno elementi architettonici, capaci di avvolgere, ogni giorno, le persone, “l’uomo” che rende veri e fruibili i luoghi.
Sono solo alcuni degli aspetti affrontati durante la lectio magistralis dell’architetto e professore Paolo Portoghesi, un vero e proprio manifesto contro l’amnesia che ha ripercorso la sua carriera.
Uno dei momenti più coinvolgenti della due giorni (31 maggio e primo giugno 2018) che inaugura gli spazi del centro culturale San Domenico, a piazza Dante, collocato nel cuore di Canicattì.
Proprio nell’ambito dell’evento di apertura, il convegno: Architettura/città del futuro/ beni culturali, l’Accademia di belle arti Michelangelo di Agrigento ha attribuito la laurea honoris causa in Scenografia all’architetto.
A consegnare il titolo accademico, il direttore della struttura di alta formazione: il professore Alfredo Prado.
È stato lo stesso Prado a leggerne la motivazione, eccone alcuni stralci: “(…) perché ha sempre portato avanti un eccellente percorso di ricerca, (…) armonia bellezza e rapporto scenografico fra arte e architettura (…) per questi motivi l’Accademia di Belle Arti di Agrigento conferisce all’architetto professore Paolo Portoghesi, il Titolo accademico in scenografia”
Fra gli elementi progettati da Portoghesi all’interno dell’ex convento San Domenico, l’albero della vita, una scala che si trasforma in una sorta di eleucaria moderna, che raccorda i diversi piani.
Ha concluso il giorno di lavori l’intervento del critico d’arte Paolo Giansiracusa, che ha sottolineato l’uso dei materiali impiegati per la ristrutturazione, come il legno e la pietra bianca locale, e ricordato l’importanza della manutenzione. Dove entra l’uomo con le sue emozioni, lo spazio ha bisogno di cura e attenzioni.