Riceviamo alcune riflessione dal nostro affezionato lettore Professore Alonge, che volentieri pubblichiamo
NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE: E LA VITA CONTINUA
Gli eventi di questi giorni a noi della terza età hanno dato l’impressione di risentire i racconti dei nostri antenati allorquando ci parlavano di peste, colera, vaiolo con la morte improvvisa della popolazione soprattutto quella più indigente.
Ricordo mio nonno quando mi parlava della morte dei suoi cinque figli avvenuta nel 1919 in una sola settimana; ricordo tutti quelli che fino agli anni ’80 sopravvissuti e marchiati per tutta la vita.
Abbiamo spiegato a scuola, in tempi non sospetti, la peste di manzoniana memoria riscontrata nei promessi sposi.
Ai nostri giorni abbiamo sentito parlare di SARS, di ebola, che hanno colpito negli ultimi tempi spietatamente i Paesi più poveri del centro Africa.
Negli ultimi anni il Nord della Terra e l’Occidente ha goduto di buona salute, un pò meno il Sud e l’Oriente del Pianeta.
Alcuni chiamati così dotti si sono limitati a spiegare simile confronto con lo sviluppo e la ricchezza del Nord della Terra e lo sviluppo tecnologico con annesso sviluppo medico-farmacologico e sanitario che aveva sconfitto quelle che per secoli erano state le malattie incontrollabili e incurabili.
Da noi, ai nostri giorni, era rimasto di incurabile soltanto il tumore che con tutte le terapie ritenute le più avanzate oggi si riesce a prolungare la vita dell’ammalato di qualche anno e niente più.
Tutti siamo invitati a visite preventive perché è l’unico modo per potere fermare in tempo il tumore. A fermare il tumore finora non sono stati neanche i santi implorati e venerati da tutti quelli colpiti e non colpiti.
In Sicilia abbiamo ancora ricorrenze religiose con notevole coinvolgimento della popolazione come per la palermitana Santa Rosalia e per la catanese Sant’Agata le quali a loro volta nel 1600 circa avevano fermato la peste che stava distruggendo la popolazione di quel tempo.
Oggi il mondo intero è stato svegliato improvvisamente da un virus che senza chiedere permesso e senza farsi annunciare ha occupato il Pianeta. Da Nord a Sud, da Est a Ovest, nei Paesi ricchi e nei Paesi poveri senza una spiegazione ancora oggi logica sta mietendo vittime con una voracità e velocità di altri tempi.
In questi giorni sul coronavirus sta circolando un filmato dove oltre a parlare di morti indistinti parla soprattutto della condizione umana prima del coronavirus.
Il mondo, o meglio l’uomo era in corsa per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi, e il suo individualismo e l’ambizione personale gli aveva fatto dimenticare il proprio simile, la famiglia, la realtà quotidiana fatta di gesti, carezze, di amore verso gli altri.
Ad un tratto ci siamo ritrovati tutti chiusi a casa con la moglie, i genitori, i figli a parlare tutti insieme come non era mai stato fatto.
Prof Giuseppe Alonge