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Formazione professionale, continua la propaganda

 

 

E’ ufficiale dopo tre anni ripartirà il sistema regionale della formazione professionale in Sicilia, l’assessore la galla ne ufficializza  l’evento a partire dal 9 marzo p.v. con il bando di offerta formativa a sportello.

Si tratta di una modalità che tende a evitare l’invalidazione da parte degli enti gestori che non riusciranno a conseguire l’ammissione al finanziamento regionale.

Il precedente governo è riuscito nella singolare impresa di non tutelare i lavoratori e al tempo stesso a lasciare gli allievi senza servizio formativo per la incredibile sequenza con cui tutti i bandi per la formazione sono stati impugnati dagli enti gestori e sanzionati dal tribunale amministrativo.

Tra le novità anche il modo con cui gli aspiranti  allievi potranno candidarsi alla frequenza corsuale. Una piattaforma digitale dove trovano l’offerta formativa e presentare l’istanza per essere ammessi.

Non ci è dato sapere come siano stati risolti tutti i mali di cui è stato accusato il sistema formativo in questi anni.

Né come sia stata potenziata l’efficacia del sistema di controlli regionale per rendere remota la probabilità che episodi, oggetto di scandalo prima  del fermo, prodotto dalla inusitata inadeguatezza politica e burocratica e che ha lasciato macerie e miseria nelle istituzioni regionali e nelle famiglie siciliane, accadano ancora.

Dal momento che si tratta di un servizio pubblico, finanziato con pubblico denaro, occorre che spieghino come il futuro sistema formativo incontrerà la domanda e l’offerta di lavoro con il nuovo governo, se i centri per l’impiego hanno lo stesso funzionamento che avevano con il passato governo.

Com’è noto i centri per l’impiego sono di competenza regionale, la riforma costituzionale che ne prevedeva un nuovo assetto non è passata e costituisce una delle cause del deficit di garanzie per il lavoro della riforma jobs act e non è la sola.

i lavoratori  lasciati a casa da quella inadeguatezza prima richiamata, forse in parte potranno riprendere a lavorare. Esodi incentivati e riqualificazione sono ancora enunciazioni, mentre nulla trapela sulla applicazione dell’art. 5 del dpr n.207  /2010 nel settore formativo che fin qui non ha trovato modo di evitare la fame ai formatori che hanno lavorato non pagati.

la norma prevede l’intervento sostitutivo della regione nei casi in cui l’ente che riceve i finanziamenti non paghi i lavoratori com’è ha fatto l’Anfe e l’ialsicilia. Falliti !

l’ialsicilia ha  ottenuto il saldo dei finanziamenti durante la gestione del curatore fallimentare, i lavoratori invece soffocati nella querelle tra l’allora assessore Scilabra e la dott.ssa corsello, proprio sull’applicazione dell’art5 dpr 207/2010.

Con questi trascorsi con dimensioni enormi per il danno alle famiglie dei  lavoratori storici e non, il sistema riparte.

Nessuno si preoccupa di parlare di questa norma a favore dei lavoratori che renderebbe più trasparente un sistema ancora da riformare. Continua la propaganda