Tolti i ponteggi che lo hanno avvolto per diversi mesi, l’ex carcere di piazza della Vittoria è stato restituito alla città. Negli ultimi 60 anni è stato visto come un edificio in continuo disfacimento tanto che si è finito per transennarne il frontale per i crolli di calcinacci che hanno messo a rischio l’incolumità pubblica. Il restauro è stato possibile grazie a un bando dell’assessorato regionale della Famiglia, del Lavoro e delle Politiche Sociali a cui il Comune ha partecipato ottenendo un finanziamento di 540 mila euro.
“Ho avuto l’onore – dice il sindaco Anna Alba – di partecipare alla rimozione delle impalcature allestite per le esigenze del cantiere. Ed è stata una grande emozione potere ammirare una struttura che era stata dimenticata per troppo tempo. Si tratta di un altro bene che viene restituito alla comunità una parte del quale ospiterà le opere dello scrittore favarese Antonio Russello a cui, con altri autori, è stata dedicata la statale 640”.
Per il rup Albina Spoto è stato un compito assai arduo avventurarsi in questa impresa viste le condizioni di degrado in cui versava il manufatto anche se a più riprese il Comune ha cercato di utilizzarlo prima come ufficio distaccato dell’anagrafe e poi come centro di incontro per anziani. A eseguire i lavori è stata l’associazione di imprese composta da “Veri restauri” e “Arkeo restauri” che, in sede di gara, offrendo un ribasso del 23,63%, ha vinto la concorrenza delle altre ditte partecipanti. L’edificio, che fino agli anni sessanta del secolo scorso era stato luogo di detenzione, fu costruito nella seconda metà del 1800. E’ stato l’ex assessore Umberto Rumolo a presentare un progetto alla Regione Siciliana che finanziava interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili di proprietà pubblica (ma anche di beni confiscati alla mafia) per attività di animazione sociale. Il progetto elaborato dal Comune (progettista Giacomo Sorce, strutturista Alberto Avenia e direttore dei lavori Giuseppe Costanza) è risultato il migliore tra quelli presentati alla Regione.
“Il nostro auspicio – dice il sindaco Anna Alba – è che l’ex carcere possa diventare da luogo di reclusione a luogo di unione, aggregazione e rinascita cittadina”. Su questo antico manufatto è stato commissionato uno studio all’architetto Carmelo Antinoro, già funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento, sulla base dei reperti ritrovati nel corso dei lavori e delle sue personali conoscenze storiche.